Architettura Computazionale
La combinazione della programmazione informatica con la modellazione digitale ci permette di incorporare nuovi elementi di intelligenza e di creatività nei processi di progettazione. Con il termine ‘Architettura Computazionale’ ci riferiamo alla creazione di rappresentazioni architettoniche complete realizzate per mezzo della programmazione informatica e con il fine di affrontare questioni sia funzionali che artistiche del processo creativo architettonico.
I linguaggi di programmazione testuale permettono letteralmente di parlare ai computer per accedere alla loro capacità di calcolo. In questa prospettiva usiamo la programmazione come un linguaggio concettuale capace di combinare l'intelligenza umana con quella digitale. Il linguaggio di programmazione diventa quindi un mezzo che permette a nuove idee architettoniche di prendere forma. Lo usiamo in modo simile a come usiamo il linguaggio discorsivo, quello del disegno, o quello del modellismo. Il valore aggiunto dato dall'uso del computer è l’accesso che ci consente alla velocità di calcolo, alla matematica, e al trattamento di enormi quantità di dati.
La costruzione di edifici è stata influenzata dalla geometria e dal calcolo fin dalla preistoria, ma le tecnologie computazionali ci permettono di affrontare i processi creativi con un approccio sistemico. Un approccio nel quale invece di concentrarsi sulla progettazione delle forme, ci si può focalizzare sulla definizione di regole e interdipendenze di un sistema progettuale che a sua volta genererà la forma architettonica. Questa metodologia permette di invertire i classici processi di progettazione 'top-down' che partono da un’idea illuminante che dall'alto influenza tutta la concezione. In questo senso il processo di progettazione può invece iniziare dalla definizione di un serie di regole di basso livello che possono essere molto benefiche sia per gli utenti finali degli edifici che per il raggiungimento di specifici obiettivi architettonici.
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