Trasformazione di un edificio storico a Lugano
Costruita nel 1907, Casa Bulla appartiene al periodo storico conosciuto come Belle Époque, un periodo di prosperità e sviluppo culturale in cui l'architettura europea iniziò ad allentare i suoi legami al mondo classico. In questo periodo, lo sviluppo della città di Lugano portò alla creazione di Via Pasquale Lucchini, lungo la quale furono costruiti diversi edifici caratterizzati da influenze Liberty e floreali. A più di un secolo dalla sua costruzione Casa Bulla necessitava di una prima ristrutturazione totale. Inoltre, i proprietari desideravano migliorarne la vivibilità generale e creare un nuovo spazio abitativo sotto il tetto. I lavori di ristrutturazione, sia interni che esterni, hanno compreso il rinnovamento completo di finestre, cucine, bagni, impianti, pavimenti e tetto. Alcune divisioni interne sono state riconfigurate, e sono state restaurate le facciate, le gelosie, i parapetti, le porte, e i pavimenti. Al piano terra sono state sostituite le due porte d'ingresso e una scala, ed è stata creata una nuova area verde arricchita da una pavimentazione in ciottoli di fiume.
Il piano mansardato, che ha subito le modifiche maggiori, è stato trasformato da semplice soffitta in un nuovo appartamento. In questo spazio sono stati conservati, sia il pavimento originale in cotto che la vecchia carpenteria in modo da mantenere un legame forte con l'epoca di costruzione originale.
Per valorizzare il volume piramidale della mansarda e le travi originali, e per permettere una buona circolazione, l'appartamento è stato articolato intorno a uno spazio aperto centrale. La configurazione delle stanze è stata poi influenzata dal ritmo delle travi che hanno definito sia le divisioni tra le stanze chiuse che la ripartizione dello spazio aperto in soggiorno, cucina e sala da pranzo. Questo ritmo ha anche permesso una distribuzione regolare di due lucernari in ogni locale dell'appartamento, ottenendo così un'eccellente illuminazione naturale.
I colori dell'edificio, che non erano più quelli originali, sono stati ridefiniti in modo che la casa potesse inserirsi bene nel suo contesto e allo stesso tempo potesse reggere il confronto con la forte cromaticità dell'edificio adiacente. La nuova scala di colori che partendo dal bianco delle facciate, passa per i grigi delle decorazioni e delle finestre per arrivare fino all'antracite del ferro battuto, ha permesso a tutti gli elementi della facciata di integrarsi in modo equilibrato. Data la sua posizione centrale questa soluzione ha permesso all’edificio di offrire un riferimento cromatico a tutta la via, e al tempo stesso di distinguersi con sua una chiara identità propria, restituendo alla sua architettura l'eleganza che meritava.
Progetto e direzione esecitiva: M. Leidi, consulente: A. Palladino, 2016-2019.
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